Avv. Giuseppe Pompeo Pinto
Cassazionista in Roma
Tel. 389.0219253
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LA REVOCAZIONE IN CASSAZIONE EX ART. 391 BIS E 395 N. 4 CPC
Sia le ordinanze che le sentenze pronunciate dalla Corte di Cassazione, possono essere oggetto di revocazione. Nel caso in esame ci occupiamo della fattispecie prevista dall’art. 391 bis cpc, in base al quale ( formulazione post Cartabia):
“Se la sentenza, l'ordinanza o il decreto di cui all'articolo 380 bis pronunciati dalla Corte di cassazione sono affetti da errore materiale o di calcolo ai sensi dell'articolo 287, ovvero da errore di fatto ai sensi dell'articolo 395, numero 4), la parte interessata può chiederne la correzione o la revocazione con ricorso ai sensi degli articoli 365 e seguenti. La correzione può essere chiesta, e può essere rilevata d'ufficio dalla Corte, in qualsiasi tempo. La revocazione può essere chiesta entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla notificazione ovvero di sei mesi dalla pubblicazione del provvedimento.
In caso di impugnazione per revocazione della sentenza della Corte di cassazione non è ammessa la sospensione dell'esecuzione della sentenza passata in giudicato, né è sospeso il giudizio di rinvio o il termine per riassumerlo”.
A sua volta, l’art. 395 numero 4) del cpc, prevede: “Le sentenze pronunciate in grado d'appello o in un unico grado, possono essere impugnate per revocazione….: 4) se la sentenza è l'effetto di un errore di fatto risultante dagli atti o documenti della causa. Vi è questo errore quando la decisione è fondata sulla supposizione di un fatto la cui verità è incontrastabilmente esclusa, oppure quando è supposta l'inesistenza di un fatto la cui verità è positivamente stabilita, e tanto nell'uno quanto nell'altro caso se il fatto non costituì un punto controverso sul quale la sentenza ebbe a pronunciare”.
Il giudizio ricalca quello del ricorso per cassazione, va proposto entro 60 gg dalla notificazione della sentenza ovvero entro 6 mesi dalla pubblicazione della sentenza; al fine di evitare declaratoria di inammissibilità, occorrerà prestare attenzione sia ad aspetti formali inerenti la formazione del fascicolo ( procura a Cassazionista, copia autentica del provvedimento della Corte di Cassazione oggetto di revocazione ecc), sia ad aspetti di natura sostanziale, legati alla natura particolare del procedimento.
Chiaramente trattasi di un mezzo di impugnazione straordinario, che può essere utilizzato per determinate fattispecie con oggetto l'errore di fatto revocatorio di cui al n. 4 dell’art. 395 del c.p.c.: deve trattarsi di un errore nella percezione delle risultanze documentali, rilevabile non già dalla sentenza viziata, ma ex actis, senza esigenza istruttoria.
Pertanto, l’errore deve essere una mera svista, un errore percettivo, come ad esempio l’omesso esame di un motivo del ricorso per cassazione; non può essere un errore di diritto, ossia un errore che riguardi il giudizio della Corte di Cassazione; inoltre l’errore deve cadere su fatti processuali decisivi ai fini del decidere.
L’Avv. Giuseppe Pompeo Pinto, Patrocinante in cassazione, ha già esperito ricorsi per revocazione in cassazione; assiste la clientela per la redazione di ricorsi per revocazione ex art. 391 bis cpc in relazione all’art. 395 n. 4 cpc.
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